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Handfasting, quello sconosciuto

  • di Anna Cefalo - ArpainCanto
  • 29 ott 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Handfasting... una parola del tutto nuova nel nostro sud.

Io sono Campana per cui abituata a lunghe cerimonie in chiesa, con lunghi sermoni di cui si è perso l'antico significato, scambi di promesse che tante volte non sembrano nemmeno reali.

A prima vista questo post potrebbe sembrare polemico ma vi assicuro che non lo è. E' solamente un pò critico e le critiche talvolta fanno bene.

Ho suonato a tanti matrimoni e la maggior parte di essi, sarà per la troppa tensione degli sposi (specialmente delle spose che a volte si fanno carico di quasi tutta l'organizzazione del proprio matrimonio o magari perchè vittime di madri troppo invadenti che vogliono imporre le loro scelte o di preti che pongono avanti agli sposi interminabili muri per cui una cosa si può fare ed un'altra no), sarà per la poca simpatia di alcuni sacerdoti o per altri motivi ancora.... ma nvi assicuro che molti di questi (forse dalla prospettiva del musicista è tutto un pò diverso) non erano per nulla piacevoli.

Si respirava nell'aria troppa carica negativa, troppa rigidità... magari ero io, boh.

Ad ogni modo! Con questa premessa voglio parlarvi dell'handfasting.

Perchè mai? Vi chiederete. Ve lo dico subito!

Quello di Grazia & Sebastiano è stato il primo a cui io ed Emilio, nella versione duo arpa e violino, abbiamo partecipato non solo come musicisti ma come invitati, amici ed infine musicisti.

Per me/noi è stata pura gioia essere contattati per suonare ad un matrimonio con rito Celtico/Pagano, perchè in realtà questo è, per giunta in un posto incantevole come il Lago di Como.

Gli sposi ci hanno contattati l'anno scorso e, dato altre esperienze, temevo che all'ultimo minuto disdicessero il nostro impegno. E invece no! Se esistesse una classifica degli sposi migliori dell'anno, beh.... loro per me sarebbero al primo posto per tutto: ospitalità, cordialità, cortesia, gentilezza, puntualità, generosità, impegno, rispetto. Unici, davvero.

Non me ne vogliano gli altri sposi.

Ritornando a noi. Hanno scelto, pur essendo lei di origini Molisane e lui di origini Siciliane, un rito così atipico ma vi assicuro così vero e sincero.

Qualcuno storcerà il naso perchè chi officiava il rito non era un sacerdote ma.... una sacerdotessa! ERESIAAAAAA! UNA SACERDOTESSA! GIAMMAI!!!!

Una sacerdotessa bravissima a mio parere, Michela, sciamana da 7 generazioni. Tutto quello che sa lo ha appreso da sua nonna, appartenente alla "scuola" (se così si può dire) delle antiche curatrici di campagna. E' stato un rito davvero raro e profondo.

Gli sposi hanno scelto INSIEME qualsiasi cosa, senza l'intercessione di nessuno e lo so perchè me lo hanno detto. Come persone adulte si sono incamminate verso l'orizzonte della loro unione.

Testimoni di questa noi, gli invitati e Madre Natura.

Rispetto ad un matrimonio "comune", sia esso religioso o civile, non ha nulla da togliere o da mettere, semplicemente ha la sua individualità e peculiarità.

Insomma, io lo sceglierei per me stessa se un giorno dovessi sposarmi! ....ma non chiamatemi strega, per favore ;)

Detto ciò, vi lascio con una piccola spiegazione di questo rito.


HANDFASTING:

Letteralmente "legatura delle mani" è un rituale di nozze neopagano.

Il nome deriva da un elemento fortemente simbolico della cerimonia: l’atto di legare le mani degli sposi con un nastro, che rappresenta allegoricamente la loro unione e l’impegno reciproco.

Tale impegno può essere anche espresso dallo scambio di anelli: molte coppie scelgono anelli che riflettono le loro tradizioni spirituali e culturali, mentre altre scelgono fedi tradizionali.

L’handfasting era una forma di matrimonio di prova in Irlanda e in Scozia durante il primo periodo cristiano. Era spesso celebrato in aree rurali, quando un sacerdote non era disponibile. Solo successivamente la coppia si univa con rito cristiano, rendendo ufficiale la loro unione.

L’handfasting spesso rappresenta l’unione dell’anima, piuttosto che quella fisica, e dunque nel successivo ciclo di reincarnazione la coppia dovrebbe incontrarsi nuovamente e ricongiungersi.

Non vi è una liturgia universalmente riconosciuta e gli elementi inclusi nella cerimonia dipendono dalle credenze e dalle preferenze della coppia.


 
 
 

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